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Quali sono gli elementi che caratterizzano il turista enogastronomico?

Tolomeo Bruno
Tolomeo Bruno
2025-04-20 02:04:58
Numero di risposte: 9
Questo tipo di turista apprezza la cucina, le produzioni vitivinicole, ma anche le visite nelle aziende agricole o nelle cantine e si muove proprio per assaggiare e scoprire qualcosa di nuovo, di tradizionale o di legato a un certo territorio: cibi, vini e birre dei luoghi che sta visitando. Si può tornare per godere delle differenti produzioni e ricette stagionali, per partecipare ad attività circoscritte a momenti della vita agricola, vedi raccolte e vendemmie, o ad eventi legati all’enogastronomia, vedi sagre, fiere e mercati.
Diamante Colombo
Diamante Colombo
2025-04-13 17:21:58
Numero di risposte: 4
Per turismo enogastronomico si intende il consumo di cibo e vino, di solito in un ristorante o in vacanza, per piacere. Questo tipo di turismo di consumo è caratterizzato da un aumento del numero di visitatori di una destinazione che la ricercano specificamente per la sua offerta culinaria. I turisti enogastronomici acquistano tipicamente cibo o vino con l’intento di portarlo a casa, come souvenir, per gustarli poi insieme agli amici o alla famiglia. Possono anche acquistare cibo o vino per sostenere le imprese locali o contribuire a iniziative di beneficenza. Le attività dei turisti enogastronomici possono variare notevolmente a seconda di fattori quali gli interessi personali, i tipi di cucina ricercati e la località in cui si recano. I turisti enogastronomici tendono a essere più giovani rispetto alla media dei viaggiatori e costituiscono una parte consistente del mercato complessivo delle vacanze.
Edvige Pellegrino
Edvige Pellegrino
2025-03-31 21:30:39
Numero di risposte: 6
Il turista enogastronomico è un turista che ha svolto almeno un viaggio con pernottamento con motivazione primaria l’enogastronomia. È il motivo del viaggio che differenza il turista enogastronomico e il turista generalista. Il turista enogastronomico è un viaggiatore “onnivoro”: desidera vivere un insieme variegato di esperienze arricchenti e l’enogastronomia, già di per sé multisensoriale, emozionale e culturale, soddisfa al meglio questo suo bisogno. Il recarsi in ristoranti per assaggiare piatti tipici è l’esperienza più diffusa e popolare, così come l’acquistare cibo presso un food truck e recarsi in ristoranti gourmet per scoprire le eccellenze della cucina. Grande interesse suscitano i luoghi di produzione – aziende vitivinicole, birrifici, frantoi, caseifici, pastifici, etc. Sempre più spesso i turisti enogastronomici ricercano proposte integrate che abbinano l’enogastronomia con la cultura, il benessere, lo sport. Desiderano esperienze attive, come il vivere una giornata a contatto con i produttori locali, ad esempio, provando a produrre birra, partecipando alla vendemmia o alla raccolta delle olive. Vogliono svolgere attività all’aria aperta, come passeggiate nei vigneti, negli uliveti secolari o nei luppoleti, e tour cicloturistici nei territori rurali così come in città alla scoperta delle botteghe storiche e/o luoghi di produzione. Una poliedricità di esperienze che consente loro di scoprire e vivere l’enogastronomia in tutte le sue sfaccettature.
Giovanna Romano
Giovanna Romano
2025-03-31 19:01:40
Numero di risposte: 5
Tracciare un identikit ben definito del turista enogastronomico “tipo” è un obiettivo di difficile attuazione a causa delle molteplici variabili con cui è possibile interpretare questa specifica modalità di fruizione turistica. Il turista alla ricerca del buon cibo e di tutta l’arte culinaria si declina in molti gruppi, a seconda del motivo della visita. Gourmet, foodie, lifestyle, turista enologico, turista con bisogni speciali sono espressioni utilizzate quando si parla di turisti del gusto. Rientrano nella prima tipologia – gourmet – persone appassionate di cibo raffinato, che tengono conto della qualità degli ingredienti, della mis en place e del luogo in cui viene gustato il piatto. Il turista foodie non è un gourmet professionista: è un intenditore che ama il cibo come hobby, lo studia, lo mangia ed è attento a tutte le novità culinarie. Il viaggiatore del turismo lifestyle, si colloca invece a metà strada tra un turista foodie e uno gourmet: come un foodie condivide l’entusiasmo e l’emozione per il cibo come mezzo di coesione sociale e come un gourmet apprezza la qualità dei piatti, l’armonia di sapori e va alla ricerca dell’autenticità, alla ricerca dei luoghi in cui mangia la gente locale senza dover spendere una fortuna. L’attenzione agli ingredienti utilizzati in cucina va incontro ai turisti con bisogni speciali, ossia coloro che amano l’esperienza enogastronomica, ma devono fare i conti con alcuni problemi legati alla salute, con abitudini culturali o ancora con la possibilità o meno di consumare certe pietanze per via della propria religione.