Qual è l'identik del turista enogastronomico?

Cesare Costantini
2025-04-15 19:35:33
Numero di risposte: 5
Tracciare un identikit ben definito del turista enogastronomico “tipo” è un obiettivo di difficile attuazione a causa delle molteplici variabili con cui è possibile interpretare questa specifica modalità di fruizione turistica. Il turista alla ricerca del buon cibo e di tutta l’arte culinaria si declina in molti gruppi, a seconda del motivo della visita. Gourmet, foodie, lifestyle, turista enologico, turista con bisogni speciali sono espressioni utilizzate quando si parla di turisti del gusto. Rientrano nella prima tipologia – gourmet – persone appassionate di cibo raffinato, che tengono conto della qualità degli ingredienti, della mis en place e del luogo in cui viene gustato il piatto. Il turista foodie non è un gourmet professionista, è un intenditore che ama il cibo come hobby, lo studia, lo mangia ed è attento a tutte le novità culinarie. Il viaggiatore del turismo lifestyle, si colloca invece a metà strada tra un turista foodie e uno gourmet: come un foodie condivide l’entusiasmo e l’emozione per il cibo come mezzo di coesione sociale e come un gourmet apprezza la qualità dei piatti, l’armonia di sapori e va alla ricerca dell’autenticità, alla ricerca dei luoghi in cui mangia la gente locale senza dover spendere una fortuna. L’attenzione agli ingredienti utilizzati in cucina va incontro ai turisti con bisogni speciali, ossia coloro che amano l’esperienza enogastronomica, ma devono fare i conti con alcuni problemi legati alla salute, con abitudini culturali o ancora con la possibilità o meno di consumare certe pietanze per via della propria religione.

Diana Costantini
2025-04-15 18:30:17
Numero di risposte: 6
Il viaggio per motivi enogastronomici è qualcosa che si fa, sovente, in famiglia, e quindi in due/tre persone, il numero più diffuso. Il turista enogastronomico non fa viaggi così lunghi, sia nella distanza (316 km contro i 342 km di media del turista esperienziale) che nella durata (il 62% punta sulla formula del weekend) ed appare autonomo nell’individuare le destinazioni ma anche nella prenotazione del viaggio. Tra le tipologie di alloggio preferite, al primo posto c’è il B&B (32,4%, dato più alto tra i cinque profili designati di turista), davanti ad hotel/resort ed all’agriturismo, quasi allineati in ordine di gradimento, mentre il budget medio del turista enogastronomico è di 748 euro (contro gli 845 di media del turista esperienziale).
La partecipazione a fiere e sagre legate al cibo (71%) e le degustazioni nelle cantine o aziende agricole (71%) sono le attività che caratterizzano in maniera prevalente le scelte e le preferenze del viaggiatore enogastronomico; rilevante anche il dato di chi viaggia per conoscere e consumare in locali attenti alla cucina sana, responsabile e sostenibile (55%), a dimostrazione di una trasformazione delle esigenze e della filosofia di questa tipologia di viaggiatore. Importanza viene data anche alla scoperta delle tradizioni attraverso la frequentazione di strade e itinerari legati al gusto, al vino o ai sapori (lo sostiene il 45% dei viaggiatori), mentre il 37% associa il viaggio enogastronomico alla possibilità di sperimentare ristoranti e locali di alto prestigio (gourmet tourism, con predilezione anche per la stagione invernale, la meno gettonata dagli enoturisti) ed il 17% all’opportunità di effettuare lezioni e corsi pratici di cucina.

Folco Rossetti
2025-04-15 18:05:20
Numero di risposte: 4
Tra un museo e un’attrazione famosa inserisce sempre un buon ristorante, una pausa in un bistrot, la visita di un mercato o una degustazione di prodotti tipici. Da sempre il cibo è stato oggetto di curiosità e di attrazione verso un paese ma, ora più che mai, è diventato per molti un fattore decisivo per la scelta della destinazione quale esperienza da imprimere nella memoria. Il turista del gusto (foodtrotter) è disposto a coprire distanze maggiori che in passato per raggiungere la destinazione, viaggia nei territori di produzione in stagioni diverse e predilige una ricettività sempre più varia.

Monia Caputo
2025-04-15 15:50:16
Numero di risposte: 3
Il turista enogastronomico è un turista che ha svolto almeno un viaggio con pernottamento con motivazione primaria l’enogastronomia.
È il motivo del viaggio che differenza il turista enogastronomico e il turista generalista.
Il turista enogastronomico è un viaggiatore “onnivoro”: desidera vivere un insieme variegato di esperienze arricchenti e l’enogastronomia, già di per sé multisensoriale, emozionale e culturale, soddisfa al meglio questo suo bisogno.
Grande interesse suscitano i luoghi di produzione – aziende vitivinicole, birrifici, frantoi, caseifici, pastifici, etc. – dove poter conoscere le origini, i processi e le modalità di produzione dell’enogastronomia locale, così come gli eventi tematici.
Sempre più spesso i turisti enogastronomici ricercano proposte integrate che abbinano l’enogastronomia con la cultura, il benessere, lo sport.
Desiderano esperienze attive, come il vivere una giornata a contatto con i produttori locali, ad esempio, provando a produrre birra, partecipando alla vendemmia o alla raccolta delle olive.
Vogliono svolgere attività all’aria aperta, come passeggiate nei vigneti, negli uliveti secolari o nei luppoleti, e tour cicloturistici nei territori rurali così come in città alla scoperta delle botteghe storiche e/o luoghi di produzione.
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