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Qual è l'identik del turista enogastronomico?

Joshua D'angelo
Joshua D'angelo
2025-04-22 05:44:27
Numero di risposte: 3
Il profilo più diffuso è quello del turista enogastronomico, che ama non solo il vino, ma anche la buona cucina. Questi visitatori sono curiosi e desiderano conoscere in profondità le realtà che visitano, dispongono di un potere di spesa medio-alto e spesso vantano un vasto network di conoscenze che consente ad altri visitatori di essere attratti tramite il passaparola.
Antonina Palmieri
Antonina Palmieri
2025-04-13 16:06:25
Numero di risposte: 5
Il turista enogastronomico si definisce innovativo, vuole esperienze, cerca l’autenticità. È un turista che ama sperimentarsi attraverso attività nuove, differenti e a contatto con la natura. È un turista curioso, vuole conoscere la cultura enogastronomica del territorio dove vive l’esperienza. È bleisure e l’ambito rurale diventa il luogo dove fare smart working.
Cesare Fontana
Cesare Fontana
2025-04-03 16:20:46
Numero di risposte: 4
Il turista enogastronomico non fa viaggi così lunghi, sia nella distanza che nella durata ed appare autonomo nell’individuare le destinazioni ma anche nella prenotazione del viaggio. Tra le tipologie di alloggio preferite, al primo posto c’è il B&B, davanti ad hotel/resort ed all’agriturismo. Il budget medio del turista enogastronomico è di 748 euro. La partecipazione a fiere e sagre legate al cibo e le degustazioni nelle cantine o aziende agricole sono le attività che caratterizzano in maniera prevalente le scelte e le preferenze del viaggiatore enogastronomico. Rilevante anche il dato di chi viaggia per conoscere e consumare in locali attenti alla cucina sana, responsabile e sostenibile. Importanza viene data anche alla scoperta delle tradizioni attraverso la frequentazione di strade e itinerari legati al gusto, al vino o ai sapori. Se la possibilità di rigenerarsi per il turista enogastronomico è la motivazione principale che lo porta a viaggiare, spicca, rispetto agli altri profili, l’opportunità di sperimentare attività e conoscere luoghi mai visitati. La “scoperta” si rivela quindi un aspetto caratterizzante dell’idea di una vacanza orientata al gusto ed alle tradizioni culinarie di un territorio. Il viaggio enogastronomico è infatti un continuo bilanciamento tra benessere individuale e piacere della convivialità.
Sara De luca
Sara De luca
2025-04-03 15:14:06
Numero di risposte: 4
Tracciare un identikit ben definito del turista enogastronomico “tipo” è un obiettivo di difficile attuazione a causa delle molteplici variabili con cui è possibile interpretare questa specifica modalità di fruizione turistica. Il turista alla ricerca del buon cibo e di tutta l’arte culinaria si declina in molti gruppi, a seconda del motivo della visita. Gourmet, foodie, lifestyle, turista enologico, turista con bisogni speciali sono espressioni utilizzate quando si parla di turisti del gusto. Rientrano nella prima tipologia – gourmet – persone appassionate di cibo raffinato, che tengono conto della qualità degli ingredienti, della mis en place e del luogo in cui viene gustato il piatto. Il turista foodie non è un gourmet professionista. è un intenditore che ama il cibo come hobby, lo studia, lo mangia ed è attento a tutte le novità culinarie. Il viaggiatore del turismo lifestyle, si colloca invece a metà strada tra un turista foodie e uno gourmet: come un foodie condivide l’entusiasmo e l’emozione per il cibo come mezzo di coesione sociale e come un gourmet apprezza la qualità dei piatti, l’armonia di sapori e va alla ricerca dell’autenticità, alla ricerca dei luoghi in cui mangia la gente locale senza dover spendere una fortuna. Troviamo poi i turisti che amano la cucina sana, quelli che sono attenti alla cucina responsabile. Poi ci sono i turisti con bisogni speciali. L’attenzione agli ingredienti utilizzati in cucina va incontro ai turisti con bisogni speciali, ossia coloro che amano l’esperienza enogastronomica, ma devono fare i conti con alcuni problemi legati alla salute, con abitudini culturali o ancora con la possibilità o meno di consumare certe pietanze per via della propria religione.
Lauro Battaglia
Lauro Battaglia
2025-04-03 14:44:30
Numero di risposte: 8
Tra un museo e un’attrazione famosa inserisce sempre un buon ristorante, una pausa in un bistrot, la visita di un mercato o una degustazione di prodotti tipici. Da sempre il cibo è stato oggetto di curiosità e di attrazione verso un paese ma, ora più che mai, è diventato per molti un fattore decisivo per la scelta della destinazione quale esperienza da imprimere nella memoria. Il turista del gusto (foodtrotter) è disposto a coprire distanze maggiori che in passato per raggiungere la destinazione, viaggia nei territori di produzione in stagioni diverse e predilige una ricettività sempre più varia. Come fa notare lo studio è possibile identificarsi anche in più di un profilo culinario e le nostre scelte possono cambiare a seconda del periodo.